Descrizione
“Le esperienze di un italiano nei campi di lavoro tedeschi” fu pubblicato per la prima volta nel 1975 da Longanesi editore, nella collana pocket.
Kappusta, così era chiamato quella specie di rancio, insufficiente, spesso nauseante, che i tedeschi passavano ai deportati di ogni nazionalità impiegati in lavori massacranti in campi di prigionia durante la seconda guerra mondiale. L’autore narra le proprie esperienze dall’inizio del lungo viaggio di trasferimento dall’Italia meridionale fino alla Germania, quando i prigionieri venivano stipati sui treni in un groviglio di gambe e di braccia, dove a malapena si riusciva a respirare.
Gli addetti alla sorveglianza erano militari nazisti che si comportano sempre con particolare ferocia. In simili circostanze l’uomo tende a perdere i suoi connotati individuali e diventa pronto a compiere ogni bassezza pur di sopravvivere.
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