Descrizione
Alcuni studiosi ritengono che l’attività dell’antropologo cultural sia, in qualche modo, paragonabile a quella dei produttori di fiction: romanzieri, registi, artisti. Partendo da questa considerazione, l’autore, alla luce di una concret esperienza didattica – un seminario per studenti universitari – prova a “dialogare” con alcune tra le più significative voci dell’antropologia culturale. Dalla discussione critica dei risultati di famose ricerche e dall’analisi delle teorie da esse scaturite, prede vita un testo “polifonico” che sottolinea il carattere di invenzione e di “astrattezza” delle formulazioni scientifiche, dietro le “finzioni” scientifiche, si ritrovano, mimetizzate, le storie ed i pensieri di tutti quegli uomini e quelle donne che i ricercatori sul campo definiscono “informatori”. Ne risulta così un testo composto da frammenti di altri testi, una sorta di “manuale da discussione”.
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